Playlist variopinta
Eccoci ancora qui con il nostro appuntamento settimanale, dedicato ai brani che ci riconducono al tema della settimana, in questo caso, i colori.
Nel panorama musicale internazionale migliaia di brani sono stati ispirati alla tematica, e la raccolta di questa settimana è ricchissima e spazia dai Beatles a Cocciante, da Bowie a Mina, dai Pink Floyd a Calcutta e molto altro ancora. Qui sono riportati solo alcuni tra i tanti brani presenti nella playlist, quindi vi invitiamo fortemente ad ascoltarla per intero su Spotify, e, se lo desiderate, ad arricchirla con i titoli che più vi stanno a cuore.
1. La Vie en rose, Edith Piaf (1945) link
La vie en rose è un brano francese scritto ed interpretato da Piaf, che l'ha reso famoso in tutto il mondo, tanto da essere stato reinterpretato da personalità spiccanti come Louis Armstrong, Ella Fitzgerald, Celine Dion, Madonna e anche le italiane Milva ed Ornella Vanoni. Inoltre è stata la colonna sonora di svariati film, da "Assassini nati" di Tarantino, ai film di animazione Wall-E e Madagascar. L'espressione idiomatica francese voir la vie en rose in italiano significa "vedere la vita rosa", nel senso di essere ottimisti e privi di preoccupazioni per il futuro. Nel testo la Piaf ribadisce la sua incrollabile fede nell'amore e il suo ingenuo ottimismo, temi, questi, che furono costanti nelle sue canzoni.
2. Tangled up in Blue, Bob Dylan (1975) link
Tratto dall'album "Blood on the Tracks" del cantautore statunitense, Tangled Up in Blue ha raggiunto un tale successo da essere indicato al sessantottesimo posto della lista delle canzoni migliori di tutti i tempi redatta dalla rivista "Rolling Stone". All'epoca Dylan era influenzato dai suoi studi sulla pittura e sulla corrente artistica del Cubismo, che si prefiggeva di rappresentare figurativamente la realtà incorporando punti prospettici diversi all'interno di un singolo punto di vista. E' così che nacque un brano "multi-dimensionale", alla ricerca di nuovi concetti di spazio e tempo.
Il testo racconta di un amore finito, come d'altronde la maggior parte dell'album.
3. Con il nastro rosa, Lucio Battisti (1980) link
Questo storico brano del duo Mogol-Battisti, racconta la storia di un uomo che sta per sposarsi ed è perseguitato da dubbi sulla propria donna, che teme di non conoscere abbastanza, e sul futuro della loro relazione. La decisione finale è quella di gettarsi in questa nuova avventura, accettando l'impossibilità di conoscere il futuro, se non vivendolo, e la canzone si conclude quindi con un assolo di chitarra elettrica di Phil Palmer.
4. Yellow Submarine, The Beatles (1966) link
Indubbiamente uno dei singoli più famosi della band, ha fatto molto discutere la critica tra opinioni fortemente negative e fortemente positive, tra le quali prevalgono nettamente le seconde. E' stato composto a quattro mani da Paul McCartney e John Lennon, per essere cantato dal batterista Ringo Starr, ed in sala di registrazione i Beatles si sbizzarrirono inserendo una grande quantità di effetti sonori, solo in parte poi utilizzati nella versione definitiva. Fu anche ingaggiata una banda musicale di ottoni, dei cui componenti però nessuno si premurò di annotare i nomi. Il risultato finale ha avuto un tale successo, che soli due anni dopo la sua uscita è stato realizzato l'omonimo film d'animazione prodotto da Al Brodax.
5. Ma il cielo è sempre più blu, Rino Gaetano (1975) link
E' la reinterpretazione più conosciuta ed ascoltata del singolo originale, cantato da Judy Garland per il film "Il mago di Oz" del 1939, e la possiamo ascoltare come in veste di colonna sonora in numerosi film, come "The Mask" e "Vi presento Joe Black". L'interprete Israel morì solo sette anni dopo la pubblicazione, a 38 anni, a causa di una grave forma di obesità che gli causava continui problemi respiratori.
Il testo della canzone parla di un luogo mistico, oltre l'arcobaleno, dove ognuno di noi può trovare la pace e sentirsi a suo agio nella più intima tranquillità. E' quasi identificabile come un aldilà a cui tutti siamo destinati, un luogo in simbiosi con la natura, ma che è il simbolo di continuità e non di morte: ci auguriamo che anche lo spirito di Israel stia volteggiando sereno tra le nuvole e i colori dell'arcobaleno.
8. Back to Black, Amy Winehouse (2006) link
Brano tratto dall'omonimo album, considerato il capostipite del soul bianco di cui la Winehouse è l'iniziatrice, e che paradossalmente è il suo ultimo album, a causa della morte precoce della cantante per cause non identificate nel 2011. Ad oggi non sappiamo se la sua morte sia dovuta all'alcol, agli stupefacenti o ad un suicidio, ed anche il significato di questa canzone è discusso fra questi temi. Il testo parla di un amore finito e struggente, e la cantante dice di tornare quindi verso il "nero", che viene identificato tra depressione e droghe.
9. Rosso colore, Pierangelo Bertoli (1977) link
La versione più nota del 1977 è la fusione di tre brani molto simili contenuti nell'omonimo album del '74, nonché album d'esordio del celebre cantautore italiano, pubblicato poi in forma di CD nel 2006.
Il testo fu scritto nell'epoca in cui le classi meno abbienti erano costrette a portare avanti numerose battaglie contro una borghesia industriale restia a distribuire risorse e concedere diritti. Bertoli racconta infatti la storia di chi è costretto ad abbandonare il suo Paese, i suoi sogni e la sua famiglia, per emigrare in cerca di lavoro.
10. Goodbye Yellow Brick Road (1973) link
Un capolavoro dell'artista britannico, con testo a cura di Taupin. Il titolo è una citazione da "Il mago di Oz", e si riferisce all'addio all'innocenza e alla spensieratezza e al passaggio a una fase più matura e più consapevole della vita. Parla, infatti, del conflitto tra la felicità interiore e la fama derivata da un grande successo commerciale, che assalì Taupin quando si ritrovò addosso una popolarità a livello mondiale.
Nel brano sono molto evidenti il piano e i cori, la voce calda di Elton spesso in falsetto fa da sfondo alla malinconia della melodia; divenne subito un successo artistico e commerciale, ed è al 380º posto nella classifica del magazine statunitense "Rolling Stone" sui 500 migliori brani di tutti i tempi.
La vie en rose è un brano francese scritto ed interpretato da Piaf, che l'ha reso famoso in tutto il mondo, tanto da essere stato reinterpretato da personalità spiccanti come Louis Armstrong, Ella Fitzgerald, Celine Dion, Madonna e anche le italiane Milva ed Ornella Vanoni. Inoltre è stata la colonna sonora di svariati film, da "Assassini nati" di Tarantino, ai film di animazione Wall-E e Madagascar. L'espressione idiomatica francese voir la vie en rose in italiano significa "vedere la vita rosa", nel senso di essere ottimisti e privi di preoccupazioni per il futuro. Nel testo la Piaf ribadisce la sua incrollabile fede nell'amore e il suo ingenuo ottimismo, temi, questi, che furono costanti nelle sue canzoni.
Tratto dall'album "Blood on the Tracks" del cantautore statunitense, Tangled Up in Blue ha raggiunto un tale successo da essere indicato al sessantottesimo posto della lista delle canzoni migliori di tutti i tempi redatta dalla rivista "Rolling Stone". All'epoca Dylan era influenzato dai suoi studi sulla pittura e sulla corrente artistica del Cubismo, che si prefiggeva di rappresentare figurativamente la realtà incorporando punti prospettici diversi all'interno di un singolo punto di vista. E' così che nacque un brano "multi-dimensionale", alla ricerca di nuovi concetti di spazio e tempo.
Il testo racconta di un amore finito, come d'altronde la maggior parte dell'album.
Questo storico brano del duo Mogol-Battisti, racconta la storia di un uomo che sta per sposarsi ed è perseguitato da dubbi sulla propria donna, che teme di non conoscere abbastanza, e sul futuro della loro relazione. La decisione finale è quella di gettarsi in questa nuova avventura, accettando l'impossibilità di conoscere il futuro, se non vivendolo, e la canzone si conclude quindi con un assolo di chitarra elettrica di Phil Palmer.
Indubbiamente uno dei singoli più famosi della band, ha fatto molto discutere la critica tra opinioni fortemente negative e fortemente positive, tra le quali prevalgono nettamente le seconde. E' stato composto a quattro mani da Paul McCartney e John Lennon, per essere cantato dal batterista Ringo Starr, ed in sala di registrazione i Beatles si sbizzarrirono inserendo una grande quantità di effetti sonori, solo in parte poi utilizzati nella versione definitiva. Fu anche ingaggiata una banda musicale di ottoni, dei cui componenti però nessuno si premurò di annotare i nomi. Il risultato finale ha avuto un tale successo, che soli due anni dopo la sua uscita è stato realizzato l'omonimo film d'animazione prodotto da Al Brodax.
Questa canzone di Gaetano è un classico della musica italiana. Nel formato originale durava 8:23, e perciò era stata divisa in due parti (una per lato): Ma il cielo è sempre più blu - Parte I e Ma il cielo è sempre più blu - Parte II. La versione completa, che ascoltiamo oggi, venne in seguito pubblicata nella raccolta "Gianna e le altre..." del 1988. Il testo si basa su parallelismi che esprimono le contraddizioni economiche, sociali e culturali della società: in mezzo a tutte queste disuguaglianze però, il cielo è lo stesso per tutti.
Molto recentemente il brano è stato reinterpreta da 50 artisti "casalinghi": Ramazzotti, Pezzali, Renga, Emma, J-Ax, Morandi, la Mannoia, Noemi, la Bertè, Pupo e molti altri, tutti da casa a causa dell'emergenza coronavirus. Il progetto, partito da un'idea di Franco Zanetti, è a favore della Croce Rossa Italiana.
7. Over the Rainbow, Israel Kamakawiwo'ole (1990) linkE' la reinterpretazione più conosciuta ed ascoltata del singolo originale, cantato da Judy Garland per il film "Il mago di Oz" del 1939, e la possiamo ascoltare come in veste di colonna sonora in numerosi film, come "The Mask" e "Vi presento Joe Black". L'interprete Israel morì solo sette anni dopo la pubblicazione, a 38 anni, a causa di una grave forma di obesità che gli causava continui problemi respiratori.
Il testo della canzone parla di un luogo mistico, oltre l'arcobaleno, dove ognuno di noi può trovare la pace e sentirsi a suo agio nella più intima tranquillità. E' quasi identificabile come un aldilà a cui tutti siamo destinati, un luogo in simbiosi con la natura, ma che è il simbolo di continuità e non di morte: ci auguriamo che anche lo spirito di Israel stia volteggiando sereno tra le nuvole e i colori dell'arcobaleno.
Brano tratto dall'omonimo album, considerato il capostipite del soul bianco di cui la Winehouse è l'iniziatrice, e che paradossalmente è il suo ultimo album, a causa della morte precoce della cantante per cause non identificate nel 2011. Ad oggi non sappiamo se la sua morte sia dovuta all'alcol, agli stupefacenti o ad un suicidio, ed anche il significato di questa canzone è discusso fra questi temi. Il testo parla di un amore finito e struggente, e la cantante dice di tornare quindi verso il "nero", che viene identificato tra depressione e droghe.
La versione più nota del 1977 è la fusione di tre brani molto simili contenuti nell'omonimo album del '74, nonché album d'esordio del celebre cantautore italiano, pubblicato poi in forma di CD nel 2006.
Il testo fu scritto nell'epoca in cui le classi meno abbienti erano costrette a portare avanti numerose battaglie contro una borghesia industriale restia a distribuire risorse e concedere diritti. Bertoli racconta infatti la storia di chi è costretto ad abbandonare il suo Paese, i suoi sogni e la sua famiglia, per emigrare in cerca di lavoro.
Un capolavoro dell'artista britannico, con testo a cura di Taupin. Il titolo è una citazione da "Il mago di Oz", e si riferisce all'addio all'innocenza e alla spensieratezza e al passaggio a una fase più matura e più consapevole della vita. Parla, infatti, del conflitto tra la felicità interiore e la fama derivata da un grande successo commerciale, che assalì Taupin quando si ritrovò addosso una popolarità a livello mondiale.
Nel brano sono molto evidenti il piano e i cori, la voce calda di Elton spesso in falsetto fa da sfondo alla malinconia della melodia; divenne subito un successo artistico e commerciale, ed è al 380º posto nella classifica del magazine statunitense "Rolling Stone" sui 500 migliori brani di tutti i tempi.
Giulia Failo
👍
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