L’ABC DELLE PAURE
La paura
fa parte di quelle che vengono chiamate le
sei emozioni primarie o universali (felicità, paura, rabbia,disgusto,
tristezza, sorpresa). Queste emozioni vengono chiamate così perché sono
presenti in tutti gli esseri umani a prescindere dalla cultura, religione, età
o sesso e sono fondamentali nella vita di tutti i giorni, per capire noi stessi
e le persone che ci circondano.
La paura
è in particolare una delle emozioni fondamentali, poiché ci mette in guardia
dai pericoli e ci spinge alla sopravvivenza. Di fronte a un pericolo, infatti,
il nostro corpo produce un ormone – la ben nota adrenalina – che induce cambiamenti fisici e mentali e che ci
prepara all’azione.
Questa emozione ha delle caratteristiche ben
precise. Fra le più conosciute troviamo:
●
Esistono paure innate presenti in
tutte le specie e paure apprese dalla cultura o dal soggetto.
●
Il sistema della paura è
strettamente connesso con quello dei ricordi.
●
L’attivazione della paura ha la
supremazia su tutte le altre emozioni. Se pensiamo di trovarci in una
situazione di pericolo il nostro cervello si concentrerà prima di tutto su questo,
cercando una soluzione.
Capiamo quindi che la paura, per quanto possa
non piacerci e sembrarci una brutta sensazione, è un’emozione veramente
importante: ci guida, ci aiuta nelle scelte e ci aiuta a sopravvivere.
Tuttavia, per quanto la paura sia un’emozione
“positiva”, completamente normale e naturale, è importante che non si trasformi
in una fobia.
Cos’è una fobia?
Con questo termine si indicano paure irrazionali e immotivate, ovvero
aver paura di cose che non costituiscono realmente un pericolo per la nostra
persona. Avere ad esempio paura di un leone è del tutto naturale e non possiamo
quindi parlare in questo caso di fobia, ma
spaventarsi invece per una farfalla sì.
Andiamo quindi a vedere dieci tra le fobie più
particolari che esistano: sembrano rare, ma in realtà ne soffrono in molti e
spesso per ragioni tutte da indagare. Certo è che alcune sembrano
particolarmente bizzarre…
Panofobia: è la persistente paura di tutto.
Anzi, in particolare “la paura di avere paura”.
Chaetofobia: si tratta della paura dei capelli. Certe volte basta il solo
pensiero, altre occorre il contatto con capelli umani o peluria di vario
genere, anche animale. Altre ancora si rivolge verso i propri capelli o
capigliature eccessivamente voluminose.
Anablefobia: è il timore di guardare in alto. Sì, di rivolgere gli occhi al cielo.
Alle volte è collegata alla profonda consapevolezza della nostra piccolezza
nell’universo e più in generale a un senso di paura per ciò che ci è
sconosciuto.
Ommetafobia: ne soffre chi ha paura degli occhi altrui. Fatto che rende
insostenibile guardare qualcuno in faccia, influendo molto sulle relazioni
sociali.
Misofobia: è la paura dello sporco e delle contaminazioni da parte dei germi. Di
solito si accompagna ad un incessante lavaggio delle mani che in alcuni casi
porta alla letterale lacerazione della pelle!
Quadrofobia:
è la paura
di tutto ciò che si presenta in gruppi di quattro.
Ymophobia:
termine inglese che indica la paura della contrarietà,
cioè di incontrare opinioni in disaccordo alle proprie, o di scontrarsi con chi
la pensa troppo diversamente.
Papafobia: difficile immaginare qualcuno spaventato dal sorriso di Papa
Francesco. Eppure esiste ed è una delle più rare paure, quella del pontefice e
di tutto ciò che ruota attorno alle simbologie cattolico-vaticane.
Omfalofobia: un’altra fobia abbastanza rara, è legata al fastidio e al timore di
dover far toccare il proprio ombelico. Magari anche da sé.
Cromatofobia: si tratta della paura dei colori. Spesso perché a una certa tinta si
associa un momento o un trauma. Si possono dunque temere tutte le tinte o una
soltanto, al punto da dare vita a sottocategorie come la cianofobia (paura
dell’azzurro), crisofobia (paura dell’arancione) e così via.
Silvia Vaccaro
👏
RispondiEliminaMolto interessante ;)
RispondiElimina